Sherardia arvensis
Nome comune: Garofanina dei campi
Famiglia: Rubiaceae
Origine e classificazione
Sherardia arvensis è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Rubiaceae, la stessa di piante più note come la Galium e il caffè (Coffea). Il genere è dedicato al botanico inglese William Sherard, mentre l’epiteto “arvensis” deriva dal latino e indica la sua presenza tipica nei campi coltivati.
Distribuzione
È diffusa in gran parte dell’Europa, Asia occidentale e Nord Africa. Si è naturalizzata anche in altre regioni temperate del mondo, inclusi Nord America e Oceania. In Italia è comune in tutte le regioni, dai litorali fino a circa 1300 metri di altitudine.
Habitat
Predilige ambienti aperti e soleggiati: margini di campi, incolti, prati aridi, bordi stradali e suoli disturbati. Tollera suoli sia sabbiosi che argillosi, purché ben drenati. È una specie nitrofila, frequente nei terreni ricchi di nutrienti.
Aspetto e morfologia
La pianta ha un portamento prostrato o debolmente ascendente, con fusti sottili e angolosi, lunghi fino a 20 cm. Le foglie sono piccole, lanceolate, disposte in verticilli di 4–6 (raramente 8) foglioline attorno ai nodi, con margini finemente spinulosi.
I fiori sono piccoli, ermafroditi, riuniti in infiorescenze terminali compatte, con corolla tubolare e quattro lobi. Il colore varia dal rosa pallido al lilla. La fioritura si estende da marzo a ottobre, a seconda delle condizioni climatiche.
Riproduzione
Si riproduce esclusivamente per seme. Il frutto è un diachenio formato da due mericarpi contenenti ciascuno un seme. La dispersione avviene tramite vento, acqua o animali.
Esigenze ambientali
Sherardia arvensis cresce bene in climi temperati, con esposizione piena al sole o mezz’ombra. Sopporta brevi periodi di siccità. Non necessita di particolari cure o interventi colturali.
Interazioni ecologiche
La pianta è generalmente considerata innocua nei sistemi agricoli, ma può essere indicativa di suoli disturbati. Non presenta particolari parassiti o malattie rilevanti.
Non ha impieghi in ambito alimentare né ornamentale. È tuttavia di interesse per studi floristici, didattici e per collezioni naturalistiche.
Immagine di Davide Giuseppe Zannini