Prunus laurocerasus

Prunus laurocerasus

Nome comune: Lauroceraso
Nome scientifico: Prunus laurocerasus
Famiglia: Rosaceae

Storia

Il Prunus laurocerasus è originario delle regioni dell’Asia Minore, dei Balcani e del Caucaso. La sua diffusione in Europa risale al XVIII secolo, quando venne introdotto come pianta ornamentale. Il nome generico Prunus deriva dal latino prunum, che significa “prugna”, mentre l’epiteto specifico laurocerasus si riferisce alla somiglianza delle sue foglie con quelle del lauro (Laurus), ma anche alla presenza di bacche che ricordano quelle delle ciliegie.

Descrizione

Prunus laurocerasus è un arbusto sempreverde che può raggiungere i 4-5 metri di altezza, con una forma espansa e densa. La corteccia è liscia e di colore grigio-bruno, mentre le foglie sono larghe, lucide e di un verde scuro. La pianta produce fiori piccoli, di colore bianco-crema, disposti in racemi, che sbocciano in primavera. I frutti sono drupe di colore nero-bluastro che maturano in autunno.

Caratteristiche

  • Altezza: Fino a 5 metri
  • Larghezza: Fino a 3 metri
  • Fioritura: Primavera
  • Frutti: Bacche nere (drupe)
  • Foglie: Sempreverdi, lucide, di colore verde scuro
  • Corteccia: Grigio-bruna, liscia

Clima e Esposizione

Prunus laurocerasus è una pianta resistente che si adatta a diverse condizioni climatiche. Preferisce un clima temperato, ma può tollerare temperature più basse fino a circa -15°C. È particolarmente resistente al freddo invernale, ma in condizioni di gelo prolungato potrebbe subire danni. L’esposizione ideale è semi-ombreggiata o soleggiata, ma può adattarsi anche ad ambienti più ombrosi.

Substrato

Il lauroceraso preferisce terreni freschi, ben drenati e leggermente acidi, ma tollera anche suoli alcalini o argillosi. Non è particolarmente esigente riguardo al pH del suolo, ma un terreno fertile favorisce una crescita più vigorosa. È importante evitare il ristagno idrico.

Irrigazione

La pianta ha esigenze idriche moderate. Durante i periodi di crescita attiva, è necessario irrigare regolarmente, ma evitando il ristagno. In estate, durante i periodi di siccità, può necessitare di irrigazioni più frequenti. In inverno, le irrigazioni possono essere ridotte, dato che la pianta entra in fase di riposo vegetativo.

Concimazione

Per favorire una crescita sana, è consigliato concimare Prunus laurocerasus durante la primavera e l’estate, utilizzando un fertilizzante bilanciato a lenta cessione. L’uso di concimi organici, come compost o letame ben decomposto, può essere vantaggioso per migliorare la struttura del terreno prima della messa a dimora.

Riproduzione

La riproduzione del lauroceraso avviene principalmente per talea. Le talee semilegnose si prelevano in estate e vanno radicate in un terreno ben drenato, mantenendo un’umidità costante. La semina è meno comune, ma è possibile ottenere nuove piante a partire dai semi, sebbene la germinazione possa essere lenta e irregolare.

Cure e Consigli Utilizzi

Prunus laurocerasus è relativamente resistente a malattie e parassiti, ma può essere soggetto ad attacchi di afidi e cocciniglie. La potatura è consigliata per mantenere la forma compatta e stimolare la crescita di nuove gemme. Si consiglia di eseguire la potatura durante l’inverno, quando la pianta è in dormienza, evitando danneggiamenti ai nuovi germogli. Questo consiglio sulla potatura (invernale) però non è consentito soprattutto se le piante sono posizionate vicino a passaggi, camminamenti visto la vigorosa crescita delle piante, anzi spesso è necessaria più di una potatura durante la stagione vegetativa.

Malattie

Le malattie fungine come la Botryosphaeria possono colpire il Lauroceraso, causando macchie scure sulle foglie. In presenza di sintomi di malattia, è consigliato trattare la pianta con fungicidi appropriati. È importante anche monitorare l’umidità per prevenire infezioni fungine (oidio) che prosperano in ambienti umidi.

Avvertenze

Il Prunus laurocerasus produce bacche altamente tossiche se ingerite. La pianta non ha alcun uso culinario anzi le sue parti (soprattutto le foglie) contengono prussico, un composto tossico per esseri umani e animali.

Immagine di Davide Giuseppe Zannini

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