Afidi Lanigero del melo

Afidi Lanigero del melo (Eriosoma lanigerum)

L’Eriosoma lanigerum, noto anche come afide lanigero del melo, è un parassita temibile che colpisce principalmente il melo, ma può attaccare anche altre piante del genere Malus e raramente il pero. Si riconosce per la sua caratteristica “lanuggine” bianca, che è una secrezione cerosa utilizzata per proteggersi.

Identificazione

Aspetto: Gli adulti sono piccoli (circa 2-3 mm), di colore marrone-rossastro, e ricoperti da una sostanza cerosa bianca e cotonosa che conferisce loro l’aspetto lanuginoso.

Localizzazione: Si annida principalmente sulle radici, sul tronco, sulle branche e nei pressi delle ferite, dove forma colonie compatte.

Danni causati

  • Diretti: Le punture nutritive degli afidi danneggiano i tessuti vegetali, causando la formazione di galle (rigonfiamenti). Indeboliscono la pianta, rendendola più vulnerabile ad altre malattie.
  • Indiretti: Le ferite aperte sono un punto d’ingresso per il cancro del melo (Nectria galligena). Le colonie di afidi lanigeri possono ostacolare la crescita della pianta e compromettere la produzione.

Ciclo biologico

  • Svernamento: L’Eriosoma sverna come neanide (giovane stadio) sotto la corteccia o sulle radici.
  • Riproduzione: È in grado di riprodursi in modo partenogenetico (senza bisogno di maschi), con cicli di sviluppo molto rapidi.
  • Dispersione: Gli afidi alati si diffondono durante la stagione calda, colonizzando nuove piante.

Controllo e prevenzione

Metodi agronomici

  • Eliminazione dei rami infestati: Potare e bruciare le parti colpite per ridurre la presenza del parassita.
  • Evitare ferite: Durante le operazioni di potatura o altre lavorazioni, evitare di danneggiare il tronco e le radici.

Metodi biologici

  • Predatori naturali: La coccinella Exochomus quadripustulatus e alcune vespe parassitoidi sono efficaci contro l’Eriosoma. Introdurre insetti utili o favorire la loro presenza nel frutteto.
  • Saponi insetticidi o oli minerali: Utilizzati durante i trattamenti invernali, riducono la presenza di neanidi.

Metodi chimici

  • Insetticidi sistemici: In caso di infestazioni gravi, è possibile utilizzare prodotti a base di acetamiprid o imidacloprid, ma con attenzione per non danneggiare gli insetti utili.
  • Trattamenti mirati: Intervenire a inizio primavera, prima che l’infestazione diventi troppo estesa.

Consigli pratici

Monitora regolarmente le piante, specialmente durante la stagione calda.

Controlla la base del tronco e le branche principali per identificare precocemente le colonie.

Se usi trattamenti chimici, prediligi quelli selettivi e rispettosi della fauna utile.


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